I liguri sono un popolo antichissimo che, da tempi remoti, ha abitato un'area molto più vasta di quella che noi oggi chiamiamo Liguria: essi vivevano nel vasto territorio compreso tra l'Arno e la Provenza, e tra il mar Ligure e il Po.
Tra ripide colline e montagne che superano i duemila metri, nella scarsità di pianure, in un ambiente dove la lotta per la sopravvivenza è dura e le risorse sono poche, gli antichi Liguri hanno trovato il luogo dove in oltre duemila anni hanno modellato la propria cultura, l'economia e il carattere.
L'economia, la produzione artigianale e quella artistica.
La Liguria deve il suo nome alla popolazione dei Liguri che vi si insediarono intorno al 1000 a.C. I primi grandi centri sorsero lungo la costa: Albenga, Ventimiglia e Luni.
In tempi recenti è stata ripresa in considerazione dagli studiosi italiani l’opinione, già espressa a metà del Novecento da storici francesi, secondo la quale al tempo delle prime frequentazioni greche venivano indicate come “liguri” quelle popolazioni, abitanti nel sud delle Gallie, di cui non si conoscevano origine ed appartenenza etnica.
Nel VI-V sec. a.C. un altro popolo, il celtico, che proveniva dalla Francia (o Gallia, donde il nome Galli) invase l'Italia settentrionale, combatté i Liguri - ormai da secoli stabilizzatisi - e li costrinse a ritirarsi sulle alture dell'Appennino: ad essi non rimase altro che il ristretto territorio che porta ancora il loro nome (la Liguria). In seguito questi due popoli si fusero insieme dando origine alla stirpe Celto-Ligure.
Nella valle Stàffora si fermarono i liguri-celelati, i quali, raggruppati in piccole tribù, diedero vita al popolamento della valle stessa. Man mano, questi nuclei abbandonarono le loro abitazioni costruite sulle vette dei monti ed in posti impervi a scopo di difesa e preferirono spostarsi in posizione di mezza costa, per poter approfittare dei beni che la natura spontaneamente offriva loro.
Questo progressivo incivilimento li spinse sempre più a valle e da qui la nascita dei villaggi di fondovalle come Varzi (attuale comune in Provincia di Pavia, in Lombardia).
Denominazione anch'essa ligure perché tratta da -var che significa acqua, per cui Varzi vuol dire "paese sull'acqua". Quando la diffidenza e la paura diminuirono, essi si spinsero fino nella Pianura Padana attratti dalle campagne più fertili, e qui fondarono l'attuale Voghera, che chiamarono Iria. Lo storico Manfredi afferma che questo nome, dato prima al torrente e, poi, al villaggio che costruirono sulle sue sponde, fu dato per ricordare la loro madre patria Hiria, città, lago e paese della Boezia. Secondo altri studiosi Iria era chiamato il vicino torrente Scrivia, e non lo Stàffora.
Pertanto, la stirpe ligure proveniva dalla Gallia meridionale, tra i Pirenei ed il Rodano, e sembra assai probabile che qualche propaggine di Liguri sia esistita anche nella Spagna settentrionale. Come non è escluso che lungo le rive del Mediterraneo occidentale i Liguri penetrassero fino alla Spagna meridionale.
Una delle vie battute dagli storici per determinare la primitiva estensione delle genti liguri, tanto in Italia come nelle regioni al di là delle Alpi, è quella di interrogare i dati della toponomastica. Già vari autori, fin dall'antichità, avevano pensato di assimilare il nome di diverse località a quello dei liguri, e così altri, più di recente, vollero vedere dei Liguri in coloro che abitavano nella Gran Bretagna a nord del Tamigi, ed altri ancora ritennero che il nome di Albion, dato in antico all'Inghilterra, fosse da riportare alla stessa radice di quelli di Albium, Album = Alba, oppure Album Ingaunum = Albenga; Album Intemelium = Ventimiglia, come ad altre diverse città d'Italia che si sa essere fondate dai Liguri.
Il Flecchia, che è stato il padre degli studi di antica toponomastica italiana, dimostra che nella Liguria, in Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana - tutti paesi dove gli storici antichi ricordano con certezza popolazioni liguri - ricorrono frequentemente nomi topografici che terminano in: asco (come Godiasco) -usco, -osco, -assi (come Vendemmiassi) o che iniziano con -bar (come Barostro, che significa "altezza"), -car (che significa "monte, e lo ritroviamo ne Monte Carmo).
Le località denominate con questi suffissi sono maggiori in quei paesi ove più lunga fu storicamente la durata del dominio ligure. Sembra quindi incontestabile che il ceppo ligure avesse sue radici a nord delle Alpi e che i Liguri di età storica non fossero che l'ultimo avanzo di una stirpe molto più ampia, rimasta assorbita in massima parte dai Celti (o Galli), dagli Umbro Latini o, forse, anche dai Veneti.
Della celticità dei Liguri parlano i reperti archeologici rinvenuti. La lingua attestata in alcune stele della Lunigiana, già ritenuta celtica ai primi del Novecento, dopo decenni di oscurantismo ligurista è stata riconfermata celtica dai maggiori linguisti; d’altra parte alcuni dei personaggi raffigurati portano armi caratteristiche dei Celti. Ed armi tipicamente celtiche sono la maggior parte di quelle esposte, non solo, ché tutte le spade sono state ripiegate, all’ uso celtico, prima di deporle nelle tombe. E celtiche (padane) sono le monete di Serra Riccò, esposte senza alcuna definizione specifica.